Accessibilità
Accessibilità Siti Web: cos’è, perché è importante e come garantirla
5 Febbraio 2025
•
14 min lettura
Immagina di visitare un sito web e trovarti di fronte a testi illeggibili, pulsanti nascosti o video senza sottotitoli. Frustrazione? Esatto. Questo è ciò che accade quotidianamente a milioni di persone con disabilità quando navigano online. L’accessibilità web è la chiave per creare un’esperienza digitale davvero inclusiva, in cui nessuno viene lasciato indietro. Per questo […]
Immagina di visitare un sito web e trovarti di fronte a testi illeggibili, pulsanti nascosti o video senza sottotitoli.
Frustrazione? Esatto.
Questo è ciò che accade quotidianamente a milioni di persone con disabilità quando navigano online.
L’accessibilità web è la chiave per creare un’esperienza digitale davvero inclusiva, in cui nessuno viene lasciato indietro. Per questo è una parte essenziale delle strategie di inclusive design.
In un mondo sempre più digitale, garantire l’accessibilità non è solo una questione di empatia o sensibilità sociale: è un obbligo normativo e un vantaggio competitivo.
Le aziende che investono in accessibilità non solo aumentano il loro pubblico ma migliorano il posizionamento sui motori di ricerca e riducono il rischio di sanzioni legali.
In questo articolo esploreremo cosa significa accessibilità web, perché è cruciale per utenti e aziende e quali sono le linee guida da seguire per progettare siti più inclusivi e fruibili.
Vedremo anche le best practice da applicare, gli strumenti da utilizzare e gli errori comuni da evitare.
Importante: se in questo momento hai urgenza di lavorare sulla accessibilità del tuo sito, app o software puoi richiedere il nostro servizio di accessibilità oppure partecipare alla nostra masterclass sulla accessibilità
Cos’è l’accessibilità web?
L’accessibilità web è l’insieme di pratiche e accorgimenti tecnici volti a rendere i siti e le applicazioni online utilizzabili da chiunque, indipendentemente dalle proprie abilità o disabilità.
Questo significa progettare pagine che possano essere navigate da persone con disabilità visive (come cecità o daltonismo), uditive, motorie o cognitive.
Per esempio, un sito accessibile:
- Permette agli screen reader di “leggere” i contenuti per chi non può vedere.
- Ha video con sottotitoli e descrizioni audio per chi ha problemi uditivi.
- Può essere navigato anche solo con la tastiera, senza l’uso del mouse.
- Presenta testi chiari e ben contrastati per agevolare chi ha difficoltà visive.
L’obiettivo principale è eliminare le barriere digitali che ostacolano l’accesso ai contenuti online.
In altre parole, l’accessibilità web punta a garantire un diritto fondamentale: la possibilità di partecipare alla vita digitale senza limitazioni o discriminazioni.
Oltre al valore etico, ci sono anche implicazioni srategiche e legali.
Un sito accessibile raggiunge un pubblico più ampio, migliora l’esperienza utente per tutti e può beneficiare di un miglior posizionamento SEO, poiché i motori di ricerca premiano le pagine ben strutturate e facilmente fruibili.
Tra poco vedremo perché l’accessibilità web è importante non solo per gli utenti, ma anche per le aziende e per il successo dei loro prodotti digitali.
Perché è importante l’accessibilità nei siti web?
L’accessibilità web non è solo un’opzione, ma una necessità.
Un sito accessibile significa garantire a tutti, indipendentemente dalle loro capacità, la possibilità di informarsi, comunicare e interagire con i contenuti digitali.
Vediamo nel dettaglio gli aspetti principali che abbiamo accennato nella introduzione.
Inclusione e diritti digitali
Il web dovrebbe essere uno spazio aperto e accessibile a tutti, ma spesso non lo è.
Pensiamo a una persona non vedente che cerca informazioni su un sito non ottimizzato per gli screen reader, o a un utente con disabilità motorie che non può navigare agevolmente perché il sito non è fruibile solo con la tastiera.
L’accessibilità è una questione di diritti digitali: il diritto di ogni individuo di accedere alle informazioni e ai servizi online senza barriere.
Così come gli edifici pubblici devono avere rampe per le sedie a rotelle, anche i siti web devono essere progettati affinché chiunque possa utilizzarli.
Oltre all’aspetto etico, c’è un altro fattore fondamentale: il pubblico.
Circa il 15% della popolazione mondiale vive con una qualche forma di disabilità (Fonte: OMS). Un sito inaccessibile esclude milioni di potenziali utenti, clienti e lettori.
Investire nell’accessibilità significa quindi creare un web più equo, ma anche più efficiente, offrendo un’esperienza di qualità a un pubblico più vasto.
Ricorda: la disabilità non è sempre permanente, ma può essere anche temporanea o legata al contesto.
Ad esempio, progettare un sito web che sia facilmente utilizzabile con una sola mano nella sua versione mobile non aiuta solo chi ha una disabilità agli arti superiori, ma anche chi, in quel momento ha una mano occupata – magari perché sta portando in braccio un bambino o trasportando la spesa.
Un design accessibile migliora l’esperienza per tutti, indipendentemente dalle circostanze.
Benefici SEO e il traffico organico
Oltre a garantire un’esperienza migliore agli utenti, l’accessibilità ha un impatto positivo anche sul posizionamento nei motori di ricerca.
Google e altri search engine favoriscono siti che offrono una navigazione chiara, contenuti ben strutturati e accessibili a tutti.
Ecco come l’accessibilità migliora la SEO.
- Struttura chiara e semantica corretta → I siti ben organizzati e con un uso corretto di heading (H1, H2, H3), testi alternativi per le immagini e descrizioni dettagliate vengono indicizzati meglio dai motori di ricerca.
- Miglior esperienza utente (UX) → Un sito accessibile è più facile da navigare per tutti, riducendo il bounce rate e aumentando il tempo di permanenza sulla pagina, due fattori chiave per il ranking su Google.
- Mobile-first e responsive design → Molti principi di accessibilità (ad esempio, caratteri leggibili e bottoni ben distanziati) migliorano anche la fruibilità su mobile, un aspetto sempre più importante per la SEO.
- Testi alternativi e metadati ottimizzati → Google non può “vedere” le immagini, ma può leggere il loro alt text. Un sito accessibile utilizza descrizioni efficaci, migliorando la comprensione del contenuto da parte dei crawler e aumentando le possibilità di apparire nei risultati di ricerca per immagini.
Aspetti legali e conformità normativa
Non rendere un sito accessibile non è solo un danno per gli utenti: può anche portare a sanzioni legali.
Negli ultimi anni, diverse normative sono state introdotte per obbligare aziende e istituzioni a garantire la fruibilità dei loro servizi digitali.
In particolare con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act del 28 giugno 2025
Ecco le principali leggi e regolamenti in materia di accessibilità web:
- WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) → Le linee guida internazionali più importanti, sviluppate dal W3C, definiscono gli standard per la creazione di contenuti digitali accessibili. L’ultima versione (WCAG 2.2) prevede criteri sempre più specifici per garantire la piena inclusione.
- ADA (Americans with Disabilities Act – USA) → Questa legge vieta la discriminazione basata sulla disabilità negli Stati Uniti e include anche il web. Molte aziende sono state denunciate per non avere siti accessibili.
- European Accessibility Act (UE) → Dal 2025, questa normativa imporrà alle aziende di tutta l’Unione Europea di rendere accessibili i loro servizi digitali, pena sanzioni e restrizioni. Estende tutto ciò che era regolato dalla Web Accessibility Directive (WAD) che riguardava solo enti pubblici.
- Legge Stanca (Italia) → In Italia, la legge impone l’accessibilità ai siti della Pubblica Amministrazione e delle aziende che forniscono servizi pubblici.
Non rispettare queste normative può comportare multe salate e cause legali, oltre a danneggiare la reputazione di un’azienda.
Adottare gli standard di accessibilità non è solo una protezione legale, ma anche una dimostrazione di responsabilità sociale. Quindi l’accessibilità web non è solo una questione di inclusione, ma anche un vantaggio strategico per le aziende.
Ora è arrivato il momento della domanda più importante: ma cosa devo fare, concretamente, per rispettare le linee guida e le normative?
Nel prossimo paragrafo vedremo le linee guida WCAG e le best practice per garantire l’accessibilità dei siti web.
Le linee guida WCAG per l’accessibilità web
Creare un sito accessibile non è solo una pratica altamente consigliata (e obbligatoria in molti casi), ma un processo che segue standard precisi.
Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) sono le linee guida di riferimento a livello internazionale per rendere i contenuti web fruibili da tutti.
Le WCAG sono state sviluppate dal World Wide Web Consortium (W3C) e vengono aggiornate periodicamente per adattarsi alle nuove esigenze degli utenti e delle tecnologie. Attualmente, la versione più recente è la WCAG 2.2, che introduce ulteriori miglioramenti rispetto alle precedenti.
Il cuore delle WCAG si basa su quattro principi fondamentali: un sito web deve essere percepibile, utilizzabile, comprensibile e robusto. Vediamo cosa significa nel dettaglio.
Percepibile
Un sito web è percepibile quando tutti i contenuti e le funzionalità possono essere interpretati dai sensi dell’utente, indipendentemente dalle sue capacità visive, uditive o cognitive.
Esempi di buone pratiche per garantire la percepibilità:
✔ Testo alternativo per immagini – Ogni immagine deve avere un alt text descrittivo, così che gli screen reader possano leggerlo per gli utenti non vedenti.
✔ Sottotitoli e trascrizioni per contenuti audio/video – I video devono avere sottotitoli sincronizzati e, quando possibile, trascrizioni testuali.
✔ Contrasto elevato tra testo e sfondo – I colori devono garantire una leggibilità ottimale, ad esempio utilizzando una differenza di contrasto di almeno 4.5:1.
✔ Evitare il solo uso del colore per trasmettere informazioni – Se un errore in un form viene segnalato solo con un testo rosso, un utente daltonico potrebbe non capirlo. Meglio aggiungere un’icona o un messaggio testuale.
Obiettivo: garantire che ogni informazione sia accessibile anche a chi non può percepirla nel modo tradizionale.
Utilizzabile
Un sito accessibile deve essere facilmente navigabile da tutti, anche da chi utilizza solo la tastiera o strumenti assistivi come i lettori di schermo o i comandi vocali.
Esempi di buone pratiche per migliorare l’usabilità:
✔ Navigazione da tastiera – Tutti gli elementi interattivi (menu, bottoni, link) devono essere raggiungibili e utilizzabili tramite tasto Tab, senza bisogno del mouse.
✔ Focus visibile sugli elementi interattivi – Quando un utente si sposta con la tastiera, deve essere evidente quale elemento è attualmente selezionato.
✔ Tempi di interazione flessibili – Evitare azioni che richiedono una risposta troppo veloce o permettere all’utente di prolungare il tempo per completare un’azione.
✔ Evitare contenuti lampeggianti – Elementi animati troppo rapidi (es. lampeggiamenti sopra i 3 Hz) possono causare disagi o addirittura attacchi epilettici in utenti fotosensibili.
Obiettivo: rendere ogni funzione del sito facilmente accessibile e utilizzabile, senza creare barriere per gli utenti con disabilità motorie o cognitive
Comprensibile
L’accessibilità non riguarda solo la tecnologia, ma anche la chiarezza dei contenuti. Un sito è accessibile se il suo linguaggio e le sue funzioni sono facili da capire e prevedibili.
Esempi di buone pratiche per migliorare la comprensibilità:
✔ Linguaggio semplice e diretto – Evitare termini tecnici complessi o giri di parole inutili.
✔ Struttura logica e prevedibile – Il menu di navigazione e i pulsanti devono essere posizionati dove gli utenti si aspettano di trovarli.
✔ Messaggi di errore chiari – Se un utente sbaglia a compilare un modulo, deve ricevere un feedback chiaro su cosa è andato storto e come correggerlo.
✔ Form ben etichettati – I campi di input devono avere etichette descrittive (es. “Inserisci la tua email” invece di un campo vuoto senza indicazioni).
Obiettivo: garantire che tutti gli utenti, compresi quelli con difficoltà cognitive o chi utilizza strumenti assistivi, possano comprendere facilmente i contenuti e le interazioni del sito.
Robusto
Un sito deve essere compatibile con diverse tecnologie e dispositivi, garantendo che le persone possano accedere ai contenuti indipendentemente dal browser o dagli strumenti assistivi che utilizzano.
Esempi di buone pratiche per garantire robustezza:
✔ Utilizzo di codice HTML semantico – I siti devono essere costruiti con un codice ben strutturato, utilizzando tag appropriati per titoli, paragrafi, tabelle e moduli.
✔ Compatibilità con screen reader e tecnologie assistive – Il sito deve essere testato con strumenti come NVDA, JAWS o VoiceOver per garantire la piena fruibilità.
✔ Evitare l’uso eccessivo di tecnologie proprietarie – Elementi basati su JavaScript non standard o contenuti Flash (ormai obsoleti) possono creare barriere all’accessibilità.
✔ Test su diversi browser e dispositivi – Il sito deve funzionare correttamente su desktop, mobile e tablet, indipendentemente dal sistema operativo.
Obiettivo: costruire un sito stabile, compatibile con più tecnologie e pronto per il futuro.
Come rendere un sito web accessibile: best practice e strumenti
Ora che abbiamo compreso l’importanza dell’accessibilità e le linee guida WCAG, vediamo come implementare concretamente queste buone pratiche. Rendere un sito accessibile non significa stravolgerlo, ma applicare alcuni accorgimenti che migliorano l’esperienza per tutti gli utenti, non solo per chi ha disabilità.
Struttura del sito e navigazione chiara
Una buona organizzazione dei contenuti è il primo passo per migliorare l’accessibilità di un sito web. Un utente deve poter trovare facilmente le informazioni e navigare senza difficoltà, indipendentemente dallo strumento che utilizza.
Ecco alcune best practice per una struttura chiara e intuitiva:
✔ Utilizza correttamente gli heading (H1, H2, H3…):
- Ogni pagina deve avere un unico H1 chiaro e coerente con il contenuto.
- I sottotitoli (H2, H3, H4) devono seguire una gerarchia logica per facilitare la lettura e la scansione del contenuto da parte degli screen reader.
✔ Crea una navigazione intuitiva:
- Il menu deve essere semplice e coerente su tutte le pagine.
- Evita troppe voci nel menu principale e usa sottomenù se necessario.
- I breadcrumb (briciole di pane) aiutano gli utenti a orientarsi e tornare facilmente alle pagine precedenti.
✔ Aggiungi un’opzione “Salta al contenuto”: Questa funzione permette agli utenti che utilizzano la tastiera di saltare il menu di navigazione e accedere direttamente al contenuto principale.
Contrasto colori e leggibilità
La leggibilità del testo è fondamentale per chi ha difficoltà visive, come daltonismo o problemi di vista legati all’età. Un design accessibile utilizza colori e font leggibili per migliorare l’esperienza utente.
Best practice per migliorare la leggibilità:
✔ Garantisci un contrasto adeguato tra testo e sfondo:
- Il rapporto di contrasto minimo consigliato dalle WCAG è 4.5:1 per il testo normale e 3:1 per i testi più grandi (18px o 14px in grassetto).
- Usa strumenti come Contrast Checker per verificare il contrasto tra i colori.
✔ Evita testi su immagini di sfondo: Se necessario, utilizza un overlay semi-trasparente per migliorare la leggibilità.
✔ Utilizza font leggibili e dimensioni adeguate:
- Evita font decorativi o script difficili da leggere.
- Usa almeno 16px per il testo di base e permette di ingrandire i caratteri senza perdere leggibilità.
Alternative testuali e media accessibili
Molti utenti con disabilità visive o uditive utilizzano tecnologie assistive per interpretare i contenuti multimediali. Per garantire un’esperienza completa, ogni elemento visivo o audio deve avere una descrizione testuale alternativa.
Best practice per rendere accessibili i media:
✔ Aggiungi un testo alternativo (alt text) alle immagini:
- Ogni immagine deve avere un alt text descrittivo, che spieghi il contenuto dell’immagine per chi utilizza uno screen reader.
- Evita alt text generici come “immagine” o “foto1.jpg”.
✔ Sottotitoli e trascrizioni per i video:
- I video devono avere sottotitoli accurati per chi ha problemi uditivi.
- Se possibile, aggiungi una trascrizione testuale dell’audio.
✔ Descrizioni audio per contenuti visivi importanti: Se un video contiene informazioni fondamentali trasmesse solo attraverso le immagini, aggiungi una descrizione audio.
Form accessibili
I form sono una delle parti più critiche di un sito web. Un modulo mal progettato può risultare impossibile da compilare per chi utilizza screen reader o solo la tastiera.
Best practice per form accessibili:
✔ Etichette chiare per ogni campo: Non usare solo placeholder dentro il campo, ma aggiungi etichette visibili. Esempio corretto:
<label for="email">Inserisci la tua email</label>
<input type="email" id="email" name="email">
✔ Messaggi di errore descrittivi:
- Evita messaggi di errore generici come “Errore!”
- Specifica cosa è sbagliato e come correggerlo (es. “La password deve contenere almeno 8 caratteri, di cui una lettera maiuscola e un numero”).
✔ Navigabilità da tastiera: Tutti i campi devono essere accessibili con il tasto Tab e inviabili premendo Invio.
✔ Bottoni chiari e ben visibili: Usa pulsanti con etichette testuali chiare (es. “Invia il modulo” invece di “OK”).
Obiettivo: rendere i form semplici e utilizzabili da chiunque, senza creare ostacoli.
Test e validazione dell’accessibilità
Anche il sito più curato può presentare problemi di accessibilità. Per questo motivo, è fondamentale effettuare test con strumenti specifici e, quando possibile, con utenti reali.
Ecco alcuni strumenti utili per verificare e migliorare l’accessibilità di un sito web:
Google Lighthouse
Un tool integrato in Chrome DevTools che analizza le pagine web e fornisce un punteggio di accessibilità, con suggerimenti per migliorare il sito.
WAVE (Web Accessibility Evaluation Tool)
Un’estensione per browser che evidenzia problemi di accessibilità, come contrasti insufficienti o mancanza di alt text.
Axe Accessibility
Un tool potente che analizza il codice e segnala gli errori di accessibilità, integrandosi con i principali browser.
Oltre ai tool automatici, è sempre consigliato testare il sito con utenti reali, soprattutto chi utilizza screen reader o naviga solo da tastiera.
Normative e obblighi per siti web accessibili
Garantire l’accessibilità di un sito web non è solo una buona pratica, ma in molti casi un requisito legale.
Diverse normative a livello internazionale stabiliscono gli standard che aziende, istituzioni pubbliche e fornitori di servizi digitali devono rispettare per garantire un’esperienza inclusiva per tutti gli utenti.
Le leggi variano da Paese a Paese, ma si basano quasi sempre sulle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), il riferimento globale per l’accessibilità digitale. Di seguito, analizziamo le normative più rilevanti e i loro obblighi per aziende e sviluppatori.
WCAG 2.2
Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) sono lo standard di riferimento per l’accessibilità web e vengono aggiornate periodicamente per rispondere alle nuove esigenze degli utenti. L’ultima versione, WCAG 2.2, introduce criteri più dettagliati rispetto alla precedente WCAG 2.1, con un focus maggiore su utenti con disabilità cognitive e motorie.
Tra le principali novità della WCAG 2.2 ci sono requisiti più precisi per garantire una navigazione semplificata e migliorare l’esperienza su dispositivi touch.
Viene posta maggiore attenzione agli elementi interattivi, come i pulsanti e i moduli, affinché siano facilmente utilizzabili anche da chi ha difficoltà motorie.
Un altro punto chiave è la riduzione della dipendenza dalla memoria dell’utente. Ad esempio, nei form o nei processi di autenticazione viene richiesto di evitare operazioni che obblighino l’utente a ricordare informazioni già inserite, migliorando così l’accessibilità per persone con deficit cognitivi.
Le WCAG 2.2 mantengono il sistema di classificazione basato su tre livelli di conformità:
- A (base) – Soddisfa i requisiti minimi per l’accessibilità.
- AA (intermedio) – Livello richiesto per la maggior parte delle normative internazionali.
- AAA (avanzato) – Standard più elevato, consigliato ma non obbligatorio nella maggior parte dei casi.
Molte leggi nazionali si basano sulle WCAG 2.2 per stabilire gli obblighi di conformità, rendendole un riferimento essenziale per chi sviluppa siti web e applicazioni digitali.
European Accessibility Act
L’European Accessibility Act (EAA) è una direttiva dell’Unione Europea che stabilisce nuovi requisiti di accessibilità per i servizi digitali pubblici e privati. L’obiettivo è eliminare le barriere digitali e garantire pari opportunità a tutti i cittadini europei, indipendentemente dalle loro capacità.
A differenza di normative precedenti, che si applicavano principalmente alla pubblica amministrazione, l’EAA estende gli obblighi anche al settore privato. Dal 28 giugno 2025, aziende che offrono prodotti e servizi digitali dovranno garantire la conformità agli standard di accessibilità, pena sanzioni e restrizioni commerciali.
Tra i settori interessati rientrano:
- Siti web e applicazioni mobili di aziende che offrono servizi al pubblico.
- E-commerce e piattaforme digitali di commercio elettronico.
- Software e dispositivi elettronici con interfacce digitali.
- Servizi bancari online, e-book, biglietterie elettroniche e terminali self-service.
L’EAA punta a uniformare gli standard di accessibilità tra i vari Paesi membri, riducendo le discrepanze legislative che esistevano in precedenza.
Le aziende dovranno adottare le WCAG 2.2 per i siti web e rispettare criteri specifici per rendere i loro prodotti digitali più inclusivi.
L’applicazione della direttiva spingerà molte imprese a ripensare il design e lo sviluppo delle loro piattaforme, evitando soluzioni che creino barriere all’uso per persone con disabilità.
ADA e obblighi negli USA
Negli Stati Uniti, l’Americans with Disabilities Act (ADA) stabilisce che tutti i servizi, inclusi quelli digitali, devono essere accessibili alle persone con disabilità.
Anche se l’ADA è stato originariamente concepito per gli spazi fisici, negli ultimi anni è stato interpretato dalla giurisprudenza come applicabile anche al web.
La mancata conformità all’ADA può portare a cause legali, come è accaduto a diverse aziende che hanno subito denunce per l’inaccessibilità dei loro siti.
La normativa non specifica direttamente le WCAG come standard obbligatorio, ma le corti americane hanno spesso utilizzato le WCAG 2.1 o 2.2 come riferimento per determinare la conformità di un sito.
Negli ultimi anni, il numero di cause legali legate all’accessibilità web negli Stati Uniti è aumentato notevolmente. Aziende di settori come e-commerce, ristorazione, intrattenimento e servizi finanziari sono state citate in giudizio per non aver reso i propri siti e applicazioni accessibili a utenti con disabilità visive e motorie.
Per evitare problemi legali, molte aziende negli Stati Uniti stanno adottando standard WCAG AA come linea guida di conformità, implementando test di accessibilità e audit periodici per verificare la qualità dell’esperienza utente.
Le normative sull’accessibilità web stanno diventando sempre più stringenti in tutto il mondo.
Che si tratti delle WCAG 2.2, del European Accessibility Act o dell’ADA negli USA, la direzione è chiara: il web deve essere accessibile a tutti.
Rispettare questi standard non significa solo evitare sanzioni, ma anche migliorare la qualità dell’esperienza utente, ampliando il proprio pubblico e costruendo una reputazione aziendale più solida.
Accessibilità web e business: perché le aziende dovrebbero investire?
L’accessibilità dei siti web viene spesso vista come un obbligo normativo, ma in realtà rappresenta un’opportunità di business che può portare vantaggi tangibili a qualsiasi azienda.
Un sito accessibile non solo evita problemi legali, ma amplia il pubblico, migliora la reputazione del brand e incrementa le conversioni.
Investire nell’accessibilità significa rendere il proprio prodotto digitale più inclusivo, offrendo un’esperienza migliore a tutti gli utenti, non solo a quelli con disabilità.
Inoltre, un sito accessibile è più performante sui motori di ricerca e migliora il tasso di fidelizzazione dei clienti.
Vediamo più nel dettaglio perché l’accessibilità è un investimento strategico per le aziende.
Più utenti, più conversioni
Un sito accessibile raggiunge un pubblico più ampio e riduce il rischio di perdere potenziali clienti a causa di barriere nell’usabilità.
Secondo l’OMS, oltre un miliardo di persone nel mondo vive con una qualche forma di disabilità. Se un sito non è accessibile, esclude una fetta significativa di utenti che potrebbe voler acquistare prodotti o usufruire di servizi.
L’accessibilità non riguarda solo chi ha disabilità permanenti. Anche persone con difficoltà temporanee (come un infortunio alla mano) o con limitazioni ambientali (come navigare sotto la luce diretta del sole o in ambienti rumorosi) traggono beneficio da un design inclusivo.
Un’esperienza utente (UX) ottimizzata e priva di barriere migliora il tasso di conversione, perché riduce il numero di utenti che abbandonano il sito a causa di difficoltà nella navigazione, nella lettura o nella compilazione di moduli.
Branding e reputazione
Investire nell’accessibilità non è solo una questione di usabilità, ma anche di responsabilità sociale. Le aziende che si impegnano per rendere i loro prodotti accessibili dimostrano attenzione e rispetto per tutti gli utenti, rafforzando la loro immagine pubblica.
Sempre più consumatori scelgono brand che condividono valori di inclusività e sostenibilità.
Un’azienda che rende accessibile il proprio sito non solo evita critiche, ma può anche guadagnare visibilità positiva e distinguersi dalla concorrenza.
Molti governi e grandi organizzazioni stanno adottando politiche di acquisto che privilegiano fornitori e partner che rispettano gli standard di accessibilità.
Un sito accessibile può quindi aprire nuove opportunità di business, soprattutto per chi lavora con enti pubblici o grandi imprese.
Rischi legali e sanzioni
Ignorare l’accessibilità può avere conseguenze legali significative. Le normative, come il European Accessibility Act in Europa e l’ADA negli Stati Uniti, prevedono sanzioni per le aziende che non garantiscono accessibilità digitale.
Negli USA, il numero di cause legali per inaccessibilità web è in costante aumento, con aziende che hanno subito multe e richieste di risarcimento per non aver adeguato i loro siti agli standard di accessibilità.
Anche in Europa, dal 2025 l’European Accessibility Act imporrà requisiti stringenti per i servizi digitali, rendendo necessaria la conformità agli standard WCAG 2.2.
Oltre alle sanzioni economiche, la mancata accessibilità può comportare danni alla reputazione e perdita di fiducia da parte degli utenti.
In un mondo sempre più orientato verso la responsabilità sociale d’impresa, la non conformità all’accessibilità può diventare un serio problema per l’immagine di un’azienda.
Conclusioni
L’accessibilità web non è solo un obbligo normativo, ma una scelta strategica che porta benefici a utenti e aziende.
Un sito accessibile raggiunge un pubblico più vasto, migliora il posizionamento sui motori di ricerca, aumenta le conversioni e rafforza la reputazione del brand.
Per le aziende, investire nell’accessibilità significa essere pronti per il futuro, evitando problemi legali e posizionandosi come realtà responsabili e innovative. Non si tratta solo di rispettare una normativa, ma di costruire un’esperienza digitale migliore per tutti.
Il momento di agire è adesso. Rendere il proprio sito accessibile è un passo fondamentale per garantire un web inclusivo, efficiente e conforme agli standard internazionali.
Daniele Lunassi
Founder & CEO